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La scuola è la mia casa

Pubblicato il: 21/09/2010 12:41:28 -


Sebastiana Fisicaro ha partecipato il 23 aprile al primo convegno di Education 2.0, le sue riflessioni sull’evento e sull’idea di una scuola capace di accogliere.
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Il Convegno di Education 2.0 ha visto l’intervento di Luigi Berlinguer quale novello Cicerone, sì, proprio Cicerone con la sua “Pro domo sua”. Egli ha, infatti, esordito nel suo discorso con la frase: “La scuola è la mia casa”, perché una casa accoglie, protegge, cura e forma i suoi abitanti. Se la scuola è quindi una casa, quale luogo migliore per accogliere, proteggere, formare e istruire quanti ci vivono? Una casa non è solo un edificio, un luogo in cui si vive, ma è uno stile di vita, un’identità, un’appartenenza.

Io sono “una semplice insegnante”, convinta che l’essere docente non sia solo un mestiere ma una “nobile professione” e mi piace recuperare nel ruolo dell’insegnante quanto del senso etimologico dell’artifex ci possa essere. Il maestro di bottega istruiva l’allievo, lo rendeva esperto in un’arte e lo vedeva crescere. Anche nella casa-scuola succede la stessa cosa, il ragazzo cresce, si forma, si istruisce e impara un mestiere. Mestiere equivale ad arte, l’arte di far bene qualcosa e, soprattutto, di “farsi bene”. Si parla tanto di cittadinanza, anche la polis è la mia casa e per essa dovrei spendermi e impegnarmi. Noi docenti di oggi non corriamo i rischi di Socrate, che qualcuno ci faccia bere la cicuta perché i nostri insegnamenti potrebbero traviare le giovani generazioni, in quanto forse ci si dimentica che le giovani generazioni, oltre ai contenuti, si aspettano dagli insegnanti “modelli di vita di un sapere vivo”. La frase “la scuola è la mia casa” traccia un “bozzetto teocriteo” a tinte delicate dove si respira un clima sereno, ma allo stesso tempo ci conferma nella certezza di una appartenenza al mondo della cultura, unico elemento di riconoscimento, dove è necessario coniugare sapere con saper fare per poter “essere”.

La scuola è la mia casa e i professori sono i “miei modelli”, modelli di un sapere che si rigenera, che è spendibile e creativo, che incarna il senso dell’appartenenza e della cittadinanza. Questo è il mio modello di scuola e anche io come una professoressa presente al convegno di Education 2.0, vorrei chiedere al professor Berlinguer: “mi fa entrare nella sua casa”?

E viene da pensare chissà quanti alunni ci farebbero la stessa domanda, eppure è vero, la scuola è la nostra casa, dei docenti, dei discenti, dei genitori, del territorio, degli EE.LL., del Comune e allora perché così spesso ci si dimentica di “questa casa”?

Sebastiana Fisicaro

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